Terza palpebra del cane: cos'è e come prendersene cura

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Maggio, 2024

basset hound sdraiato per terra

Che cos'è la terza palpebrale del cane e qual è la sua funzione? Come prendersene cura al meglio e quali sono le principali problematiche che possono riguardarla? Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Che cos'è la terza palpebra del cane?

I cani, così come i gatti, sono provvisti di una cosiddetta "terza palpebra". Questa struttura, detta anche "membrana nittante", è posizionata al di sotto della palpebra inferiore, in prossimità dell'angolo vicino al naso dell'occhio. 

Essa riveste una funzione essenziale per la salute dell'animale, visto che protegge gli occhi dall'ingresso di eventuali corpi estranei, i quali potrebbero a loro volta determinare delle infezioni.

La membrana nittante, inoltre, ha il compito di produrre una parte della frazione liquida delle lacrime emesse dal cane

La terza palpebra, che nell'animale tende a salire a causa della retrazione del globo oculare dall'orbita, contiene infatti la ghiandola di Harder, ovvero una ghiandola lacrimale che produce circa il 35% del film acquoso delle lacrime (mentre la parte restante viene prodotta dalla ghiandole lacrimali orbitali).

Il prolasso della terza palpebra nel cane

Una delle problematiche più comuni che affliggono i cani è il prolasso della terza palpebra, che si verifica soprattutto negli esemplari di dimensioni più grandi e in alcune razze particolarmente predisposte (brachicefali). 

La causa principale che conduce al prolasso è da rintracciare nel cedimento del tessuto fibroso che regge questa struttura e che ha il compito di mantenere la ghiandola nella sua posizione corretta.

Il prolasso, che può riguardare un solo occhio o entrambi, si verifica soprattutto nei cani più giovani (di età inferiore all'anno) ed è quasi impossibile non notarlo. 

L'occhio colpito diviene infatti totalmente rosso e si nota la presenza di una pallina di tessuto edematoso posizionata nell'angolo interno (ovvero il cosiddetto "cherry eye") che cresce e si infiamma nel tempo se non ridotto e curato.

Il prolasso è una patologia che può interessare qualsiasi cane, tuttavia le razze più predisposte a sviluppare questo problema sono:

Cause e sintomi di prolasso della terza palpebra

Il prolasso alla terza palpebra del cane si verifica solitamente solo un occhio e, mentre un tempo si riteneva che la causa principale del problema fosse dovuto alla presenza di un'infiammazione, oggi si è più propensi a identificare una lassità congenita delle strutture legamentose della ghiandola come fattore determinante.

Inoltre, vi è una certa componente genetica che influisce sul problema, visto che alcune razze (come quelle brachicefaliche, che hanno il muso corto e schiacciato), sono particolarmente predisposte a sviluppare questa patologia.

alano

Il prolasso della membrana nittante si riconosce facilmente in quanto nell'occhio dell'animale compare una piccola massa sull'angolo destro, che inizialmente è rosa ma che, in breve tempo, si fa sempre più rossa e infiammata. I sintomi a cui fare riferimento per diagnosticare tale problematica nel cane sono:

  • arrossamento dell'occhio;
  • lacrimazione particolarmente abbondante o, al contrario, secchezza lacrimale;
  • gonfiore agli occhi;
  • presenza di secrezioni;
  • difficoltà da parte dell'animale a tenere gli occhi aperti;
  • tendenza a sfregarsi gli occhi con le zampe, come ad alleviare il fastidio;
  • tendenza a tenere gli occhi semichiusi.

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Prolasso della terza palpebra nel cane: quale terapia?

Non appena si dovesse notare la comparsa di problemi relativi alla membrana nittante del cane, è fondamentale correre ai ripari e intervenire con rapidità. Il cane dovrà essere quindi sottoposto a una visita veterinaria oculistica e si dovrà evitare di lasciare la ghiandola prolassata per diverse settimane (se non addirittura mesi) o vi è il rischio che la salute degli occhi canini venga compromessa irrimediabilmente.

La terapia d'elezione per il prolasso è quella chirurgica, che ha lo scopo di riportare la ghiandola nella sua sede originaria. Il chirurgo procede a creare una sorta di tasca posizionata all'interno della terza palpebra, dove collocherà la ghiandola.

Mentre un tempo si tendeva a rimuovere sempre la ghiandola (con la conseguenza che l'animale andava incontro a una forte secchezza lacrimale), oggi l'indicazione è quella di salvaguardare il più possibile la struttura, in modo che l'occhio possa continuare a produrre il giusto grado di umidità lacrimale.

Prima di sottoporre il cane all'intervento chirurgico necessario per risolvere il prolasso, è opportuno somministrargli un rimedio oftalmico sotto forma di collirio, per evitare che la ghiandola si secchi troppo e che si infetti. Solitamente l'operazione ha un decorso positivo nella maggioranza dei casi e il cane può tornare a vedere agevolmente.

Altre patologie della terza palpebra

La terza palpebra del cane non è afflitta solamente dal prolasso, ma può andare incontro a numerose altre patologie, fra cui:

  • lacerazioni causate da un trauma;
  • tumori. In questo caso il veterinario opta spesso per la procedura chirurgica, con l'obiettivo di asportare la massa tumorale;
  • congiuntivite plasmocellulare, presente soprattutto in razze come il Pastore tedesco e il Pastore Scozzese;
  • congiuntivite follicolare;
  • margine della terza palpebra non pigmentato;
  • infiammazioni;
  • attacchi batterici o parassitari.

Il virus del cimurro, ad esempio, è spesso causa di infiammazioni alla terza palpebra del cane e di congiuntivite. Quest'ultima può poi insorgere anche in relazione all'ingresso di impurità (come ad esempio polveri e sostanze allergizzanti) che provocano lo sviluppo di vere e proprie papule all'interno della terza palpebra.

Un altro tipo di patologia che può coinvolgere questa membrana è quella immunologica, che si verifica quando il sistema immunitario inizia a produrre una reazione contro una determinata parte dell'organismo. Può quindi manifestarsi una sindrome chiamata "sindrome di cheratocongiuntivite cronica secca immuno-mediata". In questo caso la terza palpebra diviene più spessa e perde il suo tipico colore rosa.

Il trattamento di tutte queste patologie differisce a seconda della causa del problema: a volte può essere necessario un intervento chirurgico, mentre in altri casi basta applicare delle gocce topiche (sempre sotto indicazione del veterinario e mai di propria iniziativa).

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Buosi
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